Tre i vincitori della seconda edizione di Siloe

25 luglio, 2015 – È La sedia di cartone di Marco Zuin a vincere la seconda edizione del Siloe Film Festival, con la seguente motivazione: “per l’originalità del tema, l’incisività del linguaggio, la sobrietà della narrazione, e soprattutto per l’orizzonte di speranza evocato, la giuria – unanime – indica La sedia di cartone”. (clicca qui per la photogallery della premiazione)
La Giura del Siloe Film Festival, composta da Umberto Curi (Presidente di Giuria), Teresa Saponangelo (attrice), Nino Giammarco (artista che ha realizzato il Premio), Ernesto Diaco e Sergio Perugini –ha voluto infatti premiare la forza di un cortometraggio che, come sottolineato da Pierino Martinelli (Direttore Fondazione Fontana che ha prodotto il corto), riesce a dare una prospettiva diversa e di positività di un Paese come l’Africa. Lo stesso Martinelli ha ritirato il Premio – consegnato da Teresa Saponangelo –, una scultura, una quercia in miniatura, simbolo del Festival.
Gli altri riconoscimenti del Siloe Film Festival sono stati assegnati dalla Comunità Monastica e dal Pubblico che ha partecipato alla rassegna.
Il Premio della Comunità Monastica di Siloe è stato conferito da fra Roberto Lanzi (delegato Comunità Monastica di Siloe per il Festival) a Merci de me répondre di Morgan Menegazzo e Mariachiara Pernisa: “per l’aver dato voce al bisogno dell’uomo di essere ascoltato/incontrato nella gratuità disinteressata”.
L’attrice Valentina Carnelutti ha consegnato, infine, il Premio a Senza figli – Storie di paternità controcorrente di Enrico Cassanelli e Fabrizio Marini, che ha ottenuto il favore del pubblico il quale ha apprezzato il docufilm, finestra sull’esperienza educativa salesiana, ma anche racconto sulla storia di San Giovanni Bosco, fondatore delle congregazioni dei Salesiani.
La cerimonia di premiazione è stata condotta dal Direttore artistico Fabio Sonzogni, che ha presentato gli ospiti e accolto i vincitori. A seguire la proiezione speciale Cinema sotto le stelle del film Forza maggiore di Ruben Östlund, che ha chiuso il Festival.

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